SECONDO JABIR IBN HAYYAN
"Gli scritti alchemici che nella letteratura araba vengono attribuiti a Gabir ibn Hayyan, presunto discepolo dell'Imam Ga 'far al-Sadiq (morto nel 147 H/764 D.C.), sono degli apocrifi la cui fioritura risale alla fine del III/IX e all'inizio del IV/X secolo. Dal punto di vista del loro contenuto dottrinale, gli scritti jabiriani, si ricollegano ad una antica tradizione d'ispirazione neoplatonica e neopitagorica tradizione che, nei centri ellenistici di Oriente, ha favorito ad una accentuata e nascosta evoluzione a fianco dell'alchimia e delle scienze occulte, dell'insieme della filosofia e delle scienze greche. Nei suoi scritti si incontrano spesso dei passaggi concernenti argomenti religiosi e che, a giudicare dal loro vocabolario tecnico, sono strettamente legati all'insegnamento delle sette batinite dell'epoca e, in particolare, al movimento ismaelita.
Nelle considerazioni che seguiranno ci proponiamo di illustrare questo fatto attraverso un esempio particolarmente indicativo per questa sorprendente somiglianza: il k. al-hamsin (Libro dei 50). Questo testo che parrebbe essere uno dei più recenti degli scritti jabiriani, espone in vari capitoli le concezioni religiose dell'autore, in particolare la sua teoria dei gradi gerarchici.[…]" |