BROSSURA
In "Hellénisme et Christianisme", testo del 1943, per la prima volta tradotto in lingua italiana, Paul Le Cour riprende, sviluppate e ricondotte ad una visione più classicistica, alcune della argomentazioni già proposte dal de Lafont circa la migrazione di popoli di origine celtica verso l'Asia Minore, la Siria e la Palestina.
Al tempo di Gesù la Galilea era abitata da popolazioni che, secondo la dominante visione giudaica, erano state "contaminate" dai vicini popoli di religione pagana, anche se sarebbe più corretto ipotizzare che queste avessero soltanto mantenuto qualche vago ricordo delle antiche tradizioni. I Galilei erano, infatti, invisi ai giudei per il fatto che i primi non leggevano correttamente le sacre scritture, a causa di un difetto di pronuncia evidentemente provocato dalla differente origine etnica. Gesù era quindi un gallo? Un nordico discendente degli Iperborei, di cui avrebbe insegnato la dottrina, adottata anche dalla cultura ellenistica? La venuta di Cristo - così come rammentato da Sant'Agostino - è servita allora a ricordare agli uomini la religione degli Antenati, quella Tradizione Primordiale che, già all'epoca del Salvatore, era stata abbandonata? "Ellenismo e Cristianesimo", del maestro Paul Le Cour, fornirà la risposta. |